Letture

LETTURE



Autore: Alessandro Cussino 06 apr, 2024
La relazione con se stessi Ci sono alcune persone che non riescono a trovare un partner con cui relazionarsi e trascorrere una tappa o tutta la vita insieme. . Altri invece sono perfetti insieme. Si sono incontrati (la vita li ha fatti incontrare) e si riconoscono perché non mentono a loro stessi. Scoprirai che il cammino spirituale ha come principio quello di essere fedeli a sé stessi, prima di tutto, di onorare e di non tradire la nostra luce interiore. Quando questo accade allora saremo spontaneamente sinceri anche con gli altri. È possibile che tu abbia scelto (da qualche parte dentro di te che ancora non vedi) la solitudine perché hai dimenticato chi sei da troppo tempo, hai tradito forse la tua indole e ora hai bisogno di rinnamorarti. Innamorarsi è un atto che accade quando siamo aperti alla vita, non è possibile forzarlo, cercarlo o comprarlo. È ciò che siamo. Quando siamo con noi siamo anche con l’amore perché sono uno. Adesso lascia entrare queste parole e trova dentro di te l’audacia di dire SI e rimanere con la fiducia in quello che da qualche parte hai scelto. Stare con sé stessi, osservare gli impulsi animali, scegliere di non tradire la luce interiore, di non indossare maschere pur di elemosinare quel poco di compagnia o di amore, richiede audacia. Il percorso spirituale richiede audacia. Allora prenditi per mano e culla quella parte di te che ancora si ribella al presente, che vuole essere diverso perché così come è non va bene. Dall’accoglienza del presente, in quel luogo di pace vedrai emergere i desideri che giungono dalla sorgente, quelli autentici e che richiedono la stessa audacia per essere manifestati nella materia. Allineare la materia col mondo spirituale richiede la tua attenzione. Che cosa è l’inconscio? È quello spazio ancora non incluso dalla tua attenzione, un luogo dentro di te che non è presente. Vedrai che la pratica ha come conseguenza il risveglio di tutte quelle parti dentro di te che ancora non sono “consce”. Forse questo periodo di solitudine, questi momenti nei quali vivi una doppia identità: una parte vuole una relazione, l’altra cerca la solitudine… vanno accolti entrambi. Accetta la tua vita e inizia a dire di si ai piccoli doni che segnano un cammino di gloria e compassione. Lascia che la vita ti accompagni verso quella relazione così potente che tutti quanti, chi più chi meno, temiamo. L’unione con noi stessi, lo scioglimento della separazione. Questo è un atto d’amore, la vita stessa è un atto di amore un sacrificio per onorare la vita che diventa (col tuo permesso) una grande gioia per celebrare la vita. Lascia che queste parole entrino dentro di te e che da adesso qualcosa cambi verso un sentire più profondo, una voglia di crescere pienamente. Espansione, crescita, vita piena, consapevolezza… tantissimi altri termini che vogliono esprimere semplicemente la piena libertà dell’essere, lo stato di coscienza risvegliato. Quindi non temere di stare solo o sola con te stessa impara piuttosto ad ascoltare cosa vuoi davvero e dove sei diretto che è sicuramente più piacevole e interessante. Le abitudini ci fanno credere che senza di loro staremmo male quando invece quella sensazione di dolore viene dalla resistenza all’apertura. Il dono dell'acqua L’essere umano conserva dentro di sé memorie di sofferenza accumulate dalle generazioni che lo hanno preceduto aggiungendo, attraverso comportamenti, abitudini e pensieri, nuova sofferenza. Da un punto di vista fisico la sofferenza è energia contratta chiusa in una forma. Proprio come l’acqua quando si congela, anche il nostro spazio interiore può contenere luoghi nei quali la vita non scorre libera ma si è come addensata. Il sole che scioglie il ghiaccio è la nostra attenzione. Se siamo presenti cominceremo a percepire le zone dentro di noi irrigidite, fastidiose, sofferenti. Il passo che possiamo fare è quello di lasciare emergere quelle sensazioni senza interferire, senza scappare, senza cedere all’identificazione con quella forma. Non occorre fare diventare tutto questo una gara, una cosa seria, perché è parte anche questo della nostra esperienza nella materia e scopriremo durante il percorso il valore che queste fasi della nostra vita hanno. Lottare interiormente, evitare di sentire, volere sentire gioia quando c’è dolore, sono tutti movimenti della mente che accumulano ulteriore sofferenza a quella che già c’è. L’acqua accelera questo passaggio perché il suo è un dono di rigenerazione e di purificazione. Immergersi in questo prezioso elemento da uno stato meditativo ci permette di sentire e veder lavare via la paura che è alla base di ogni sofferenza. La paura è forza vitale imbrigliata per questo è importante portare attenzione quando viviamo quella sensazione che a volte può essere leggera altre volte possiamo percepire un panico o un momento di terrore. Il terrore, la paura, il mal di vivere sono luoghi dove la forza vitale si è bloccata. Non servono pratiche difficili o particolarmente articolate. Non ti fare suggestionare dai nomi o da fantasie. La pratica spirituale è l’ascolto. In acqua accade una “attivazione spontanea” qualcosa ad un certo punto si “accende” e coloro che sono più sensibili all’ascolto lo percepiscono. A quel punto inizia la rigenerazione, la pulizia delle memorie di sofferenza. In alcuni casi viene percepito il movimento attraverso una forte sensazione fisica, altre volte non accade nulla ma nei giorni successivi ci sentiamo più leggeri, autentici. La nostra maniera di vivere è cambiata e vediamo il mondo che ci circonda in maniera del tutto nuova e più viva. Le relazioni cambiano, siamo più sciolti con gli altri, e quando parliamo con qualcuno cambia la qualità dell’ascolto. Migliore o peggiore si sciolgono come ghiaccio al sole poiché tutti noi siamo parte di un unico essere e stiamo facendo una esperienza terrena. Permetti a te stesso o a te stessa di vivere con maggiore pace e serenità; offri il dono della felicità. Osserva quanti pensieri di giudizio, di amarezza attraversano ogni secondo la nostra mente. L’etere della terra è pervaso da queste forme di energia. Puoi cominciare a piccoli passi ad accorgerti di come sia possibile smettere di nutrire quei vortici di pensiero e cominciare a coltivare l’abitudine di sorridere, di essere sereni senza trascurare il buio che dentro di te si sta schiudendo nel tuo volto più autentico. 
Autore: Alessandro Cussino 28 feb, 2024
Come è nata la Consapevolezza attraverso l'acqua - AWA " L’umanità ha sempre saputo che l’acqua ha il potere di sciogliere via le impurità del dolore, di dissolvere le ombre della paura, di annullare l'illusione della separazione. Ha sempre saputo che l'acqua, restituendoci l'abbraccio con l'esistenza, ci allinea all'intelligenza universale. E' questo ad elevare il nostro stato di consapevolezza. Solo allora siamo e manifestiamo ciò che siamo. Appoggiati al femminile andiamo incontro al maschile. Questo è il miracolo della guarigione che l'acqua offre da sempre a tutti coloro che vogliono accoglierlo. E' IL MIRACOLO che rende tangibile l'invisibile che rivela la perfezione dell'esistenza, il miracolo che manifesta in noi il potere dell' IO Sono è l'insegnamento di Gesù che cammina sulle acque. Scivolare nel contatto con l'acqua, riceverne l'appoggio, l'attenzione nell'attimo sostenuta dallo spezio interiore del corpo sostare nella vibrazione vitale che si affaccia spontaneamente, osservando con cura ciò che c'è: presenza. La paura si scioglie nell'acqua liberando il respiro, l'adesso schiude un tempo senza tempo, un tempo eterno dal quale emergono spontaneamente le memoria dell' acqua di altri tempi, altre forme che ci appartengono ancora. Il corpo ritrova movimenti spontanei originali, animati dalla vitalità, movimenti antichi e liberi che nutrono. Movimenti di alghe e cetacei, contatti profondi. Movimenti della vita che siamo. La paura lascia lo spazio al respiro, un respiro nuovo, un respiro antico. I movimenti spontanei schiudono dimensioni di fiducia che non esclude nulla perchè da niente si è più esclusi. Incontri profondi nella dimensione vasta del silenzio, ciascuno con se stesso nel vuoto del non sapere. Siamo acqua sostenuta dall'acqua, nessuna volontà di azione siamo presenza che è cura, è attenzione." Attimo immortale, eterno, senza tempo... lì ogni azione accade senza farla, la più pura ed efficiente forma del fare: ESSERE.
Autore: Alessandro Cussino 25 feb, 2024
Il desiderio di libertà Durante la vita terrena può succedere che l'essere venuto al mondo si senta ad un certo punto stretto in tutto ciò che egli chiama "la mia vita". La presenza si espande e si inizia ad osservare come abbiamo costruito il nostro quotidiano, come abbiamo organizzato la nostra vita e le scelte che abbiamo fatto; cominciamo a riconoscere che siamo sempre stati noi a decidere. E' un momento di grande valore poiché se abbiamo scelto di chiuderci possiamo anche decidere di aprirci all'esistenza. Siamo dunque liberi. La confusione, la paura, gli sbalzi di umore è probabile che affiorino in maniera più consistente come per spingere noi stessi verso la liberazione. Non dimenticare che gli stati depressi o confusionari sono il sintomo che ci indica un luogo dentro di noi da liberare. Può succedere di fare sogni particolari, avere visioni o semplicemente sentire dentro di un richiamo antico di una condizione che non apparteneva a questo stato di coscienza. Si percepisce una mancanza, un vuoto che non è più possibile riempire con oggetti, persone e altri tipi di intrattenimento. La fetta di prosciutto davanti agli occhi è caduta e noi la ritiriamo su in continuazione voltando il nostro sguardo verso un passato che non esiste più. Attraverso la mente condizionata non vediamo mai veramente il nostro passato ma lo interpretiamo così come quando costruiamo il nostro futuro; spesso lo facciamo guardando indietro ripetendo e ancora ripetendo. Eppure, ad un certo punto qualcosa cambia. Da qualche parte dentro di noi percepiamo che la notte sta lasciando spazio ad una nuova aurora. Quella notte così buia sta finalmente terminando. L'abitudine culturale è quella di affrettare le cose e intorno a noi miriade di furbetti vogliono vendere e speculare promettendo l'alba in pochi minuti con poco sforzo, in un week end. Non è possibile saltare ciò che ci libera. Non è possibile accelerare o manipolare... scegliere di raccontarsela lascia il gusto amaro di una occasione andata perduta. Ognuno di noi ha i suoi tempi e l'alba sorgerà sorprendendo il nostro essere in una grande risata piena di gioia. Spesso le tradizioni e i testi sacri paragonavano quel momento all'attraversamento di un deserto dove ogni tanto vorresti tornare indietro anche se sai benissimo che indietro troverai un "mondo" che è finito. Camminare verso "non si sa dove" aumenta l'insicurezza e la paura eppure dentro di noi sta nascendo una forza, una luce che è così decisa e permanente che ci spinge a continuare. Il desiderio è una forma di premonizione. Quando desideriamo qualcosa che sia una maggiore libertà interiore che una manifestazione sul piano materiale, in realtà stiamo "prevedendo" che da qualche parte quella cosa per noi c'è già. Tutto si inverte. Non è un io piccolino capriccioso che vuole qualcosa perche la cultura lo ha influenzato ma è qualcosa che si sente ardere dentro un amore perduto, l'unione con la vita. Il cammino verso la realizzazione ci aiuta a crescere. Per realizzare qualsiasi sogno occorre diventare grandi tanto quanto loro e questo richiede di vivere un viaggio meraviglioso che ci accompagna verso la realizzazione. Gli ostacoli diventano movimenti per crescere e diventare indipendenti. La meditazione aiuta questo processo, lo accompagna. Educa l'essere umano a vivere pienamente la vita in armonia, rispettando la natura e cantando la vita su questo pianeta.
Autore: Anonimo Valdese 23 lug, 2023
23 luglio 2023 - Ovunque egli guarda, vede se stesso (anonimo)
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