Durante la vita terrena può succedere che l'essere venuto al mondo si senta ad un certo punto stretto in tutto ciò che egli chiama "la mia vita". La presenza si espande e si inizia ad osservare come abbiamo costruito il nostro quotidiano, come abbiamo organizzato la nostra vita e le scelte che abbiamo fatto; cominciamo a riconoscere che siamo sempre stati noi a decidere. E' un momento di grande valore poiché se abbiamo scelto di chiuderci possiamo anche decidere di aprirci all'esistenza. Siamo dunque liberi.
La confusione, la paura, gli sbalzi di umore è probabile che affiorino in maniera più consistente come per spingere noi stessi verso la liberazione. Non dimenticare che gli stati depressi o confusionari sono il sintomo che ci indica un luogo dentro di noi da liberare.
Può succedere di fare sogni particolari, avere visioni o semplicemente sentire dentro di un richiamo antico di una condizione che non apparteneva a questo stato di coscienza.
Si percepisce una mancanza, un vuoto che non è più possibile riempire con oggetti, persone e altri tipi di intrattenimento. La fetta di prosciutto davanti agli occhi è caduta e noi la ritiriamo su in continuazione voltando il nostro sguardo verso un passato che non esiste più. Attraverso la mente condizionata non vediamo mai veramente il nostro passato ma lo interpretiamo così come quando costruiamo il nostro futuro; spesso lo facciamo guardando indietro ripetendo e ancora ripetendo.
Eppure, ad un certo punto qualcosa cambia. Da qualche parte dentro di noi percepiamo che la notte sta lasciando spazio ad una nuova aurora. Quella notte così buia sta finalmente terminando.
L'abitudine culturale è quella di affrettare le cose e intorno a noi miriade di furbetti vogliono vendere e speculare promettendo l'alba in pochi minuti con poco sforzo, in un week end.
Non è possibile saltare ciò che ci libera. Non è possibile accelerare o manipolare... scegliere di raccontarsela lascia il gusto amaro di una occasione andata perduta.
Ognuno di noi ha i suoi tempi e l'alba sorgerà sorprendendo il nostro essere in una grande risata piena di gioia.
Spesso le tradizioni e i testi sacri paragonavano quel momento all'attraversamento di un deserto dove ogni tanto vorresti tornare indietro anche se sai benissimo che indietro troverai un "mondo" che è finito. Camminare verso "non si sa dove" aumenta l'insicurezza e la paura eppure dentro di noi sta nascendo una forza, una luce che è così decisa e permanente che ci spinge a continuare.
Il desiderio è una forma di premonizione. Quando desideriamo qualcosa che sia una maggiore libertà interiore che una manifestazione sul piano materiale, in realtà stiamo "prevedendo" che da qualche parte quella cosa per noi c'è già.
Tutto si inverte. Non è un io piccolino capriccioso che vuole qualcosa perche la cultura lo ha influenzato ma è qualcosa che si sente ardere dentro un amore perduto, l'unione con la vita.
Il cammino verso la realizzazione ci aiuta a crescere. Per realizzare qualsiasi sogno occorre diventare grandi tanto quanto loro e questo richiede di vivere un viaggio meraviglioso che ci accompagna verso la realizzazione. Gli ostacoli diventano movimenti per crescere e diventare indipendenti.
La meditazione aiuta questo processo, lo accompagna. Educa l'essere umano a vivere pienamente la vita in armonia, rispettando la natura e cantando la vita su questo pianeta.
Associazione La Vita Piena - Terre del Monviso
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